ZACHES TEATRO IN CO-PRODUZIONE CON TEATRO METASTASIO DI PRATO, CON IL CONTIBUTO DI TEATRO FONDERIA LEOPOLDA DI FOLLONICA
2 NOVEMBRE 2024
Zaches Teatro
Arlecchino
dedicato al maestro Eugenio Allegri
regia, drammaturgia e coreografia Luana Gramegna
scena, maschere, luci, pupazzi Francesco Givone
interpreti e co-creazione Gianluca Gabriele, Amalia Ruocco, Enrica Zampetti
musiche originali e progetto sonoro Dylan Lorimer
collaborazione alla drammaturgia, regia e coreografia Daria Menichetti
assistenti scenografia, attrezzeria e pupazzi Gisella Butera, Matilde Gori (Atelier di Scenografia Zaches)
realizzazione costumi Rachele Ceccotti
tecnico Alberto Bartolini / Service Officina Teatro
project manager Enrica Zampetti
management e distribuzione Theatron 2.0
L’Arlecchino di Zaches Teatro è un Arlecchino ormai vecchio, disilluso e avvilito. Accanto a lui tre Pulcinella, suoi fratelli, cercano in tutti i modi di farlo rinvenire, di fargli ricordare chi è stato affinché ritorni ad essere solare e allegro, veloce e trionfante come un tempo. Solo così riusciranno a sfuggire alla Signora in nero che sta spargendo desolazione ovunque.
Rinchiusi dentro ad un teatro ormai in disfacimento e in disuso i tre Pulcinella, unici superstiti della famiglia di Arlecchino, cercano di sopravvivere ricorrendo a qualunque grottesco sotterfugio pur di sottrarre loro fratello all’inevitabile fine. Un destino che sembra essere anche il loro. Il loro mondo sconfortante e solitario è, però, l’ultimo baluardo rimasto, l’ultima speranza di rimedio allo scenario apocalittico che li contorna, dove guerre, epidemie e catastrofi imperversano.
Ma poiché per Pulcinella dove c’è una catastrofe, c’è una via di fuga, allora il pianto diventa riso e lo sconforto si trasforma in forza vitale. Arlecchino e suoi Pulcinella non hanno mai smesso di combattere, non si sono mai arresi, non sono mai «usciti di scena» e non lo faranno neanche ora. Quali stratagemmi dovranno inscenare i Pulcinella per convincere Arlecchino a non soccombere alla imminente sciagura?
Perché se Arlecchino rinsavisce, forse, allora, le luci della ribalta si accenderanno nuovamente per loro e nella platea echeggerà ancora il caloroso applauso del pubblico.
Ogni rinascita è possibile. E quella che sembra essere la fine di un’era, si rivela invece, un nuovo inizio.
Lo spettacolo vuole riflettere sull’attuale crisi della condizione umana in un’epoca senza valori vista attraverso la goffa lotta di sopravvivenza di alcuni dei personaggi-maschere più famose al mondo: Arlecchino e Pulcinella. Il loro microcosmo diventa specchio di un’umanità in rovina, piena di contraddizioni, che lotta per ritrovare la speranza e il profondo senso della sua esistenza.